Ho meditato molto prima di proporre questo tema come punto di partenza pr inaugurare un nuovo cnella nerta di servizi di sicurezza informatica.
Hacker suona minaccioso, ambiguo e forse anche criminale.
Sicuramente la figura dell’hacker moderno è ammantata da una luce oscura, da immagini riflesse su monitor con immagini vibranti di vecchi a tubi catodici come su Matrix.
Chi è questo fantasma che sembra minacciare la nostra sicurezza?
Precisiamo subito che non è un criminale, non tutti gli hacker sono criminali, a volte collaborano persino con le forze dell’ordine e spesso vengono interpellati per risolvere problemi di sicurezza dalle principali aziende che operano in tale campo.
Purtroppo i media si nutrono di notizie sensazionali e persistono nel diffamare la categoria mettendo in luce solo le azioni efferate prodotte da una minoranza di disgraziati, contribuendo così a rafforzare la convinzione che hacker significhi criminale informatico.
Per fortuna la maggior parte degli hacker non sono criminali e non sono necessariamente informatici.
Sono prima di tutto dei liberi ricercatori, sperimentatori, studiosi di quasi ogni campo della scienza e della tecnologia.
Un hacker è un libero pensatore, libero sperimentatore, fondamentalmente anarchico, ove per fortuna nessuno può più indicare l’anarchia come un’ideologia fuori legge.
Storicamente amo considerare lo stesso Leonardo da Vinci come uno dei primi liberi ricercatori, ovviamente non aveva a disposizione calcolatori elettronici, server o altre diavolerie simili, ma l’attitudine, la predisposizione alla ricerca pura, originale, senza preconcetti che ravviso tra le caratteristiche fondanti di un vero hacker, erano sicuramente parte della sua natura.
Esistono poi i Bio Hacker, che amano studiare la fisiologia del corpo umano, del proprio corpo in primis, allo scopo di migliorarlo in vari modi, spesso senza alcun riferimento medico, talvolta mettendo a rischio la propria salute.
Anche in questo settore l’eticità delle persone caratterizza sostanzialmente con che tipo di hacker si abbia a che fare. Per quello che mi riguarda sono un biohacker etico, approfondisco lo studio della mia fisiologia, della mia dieta e in generale della mia forma fisica ma non ricorro mai a scorciatoie e sofisticazioni che alterino in modo innaturale il corpo e la mente. Parto quindi da una pura ricerca psicologica, per poi declinarla in pratiche salutistiche costanti, naturali, mai estreme, sempre con lo spirito di ricercare nuove strade a prescindere da qualsiasi insegnamento o dottrina. Ogni volta cerco di rimettere in discussione quello che ottengo perché i preconcetti e le certezze assolute sono i veri nemici della ricerca.
Ovviamente la stessa forma mentis la applico anche nel mio lavoro, l’informatica, la sicurezza dei sistemi, le infrastrutture di reti, classici ambiti in cui un vero hacker nasce, cresce ed evolve, perché nessuno mai sarà un vero esperto di alcunché, e questo è vero soprattutto in informatica. Ogni volta che si presentano nuovi aspetti tecnologici si ricomincia, si studia, si affronta il problema, lo si disseziona, un gioco senza fine ove la mente del tecnofilo si perde e si disperde all’infinito.
Qui sono le dolenti note, ci vuole molta umiltà per ammetterlo: le competenze sono soggette all’obsolescenza perché seguono le vicissitudini delle tecnologie a cui si riferiscono. Più volte nella mia professione ho dovuto ricominciare quasi da zero, imparare nuovi linguaggi di programmazione, interfacce, modalità di configurazione, sistemi completamente nuovi e differenti.
Il vero esperto, il GURU, di fatto non esiste o per lo meno non ne conosco… tranne forse quei super esperti di particolari ambiti ristretti.
Non fa per me. I dettagli tecnici, proprio perché soggetti al cambiamento, mi annoiano perché so che in ogni caso posso ricercarli in rete “Googlando”, pertanto ho deciso di non occupare i miei neuroni con spazzatura cognitiva soggetta a obsolescenza.
Piuttosto la mia propensione è di cogliere i concetti base, i principi da cui si muovono gli sviluppi tecnologici per capire possibilmente in anticipo le prospettive e le implicazioni che le innovazioni avranno sulla nostra vita, sulla nostra quotidianità e, soprattutto, sulla nostra libertà.
E questa mia serie di post vuole offrire l’opportunità in modo libero e gratuito a chiunque mi seguirà di valutare in modo critico e consapevole gli aspetti innovativi del mondo IT, segnatamente il settore della sicurezza e della privacy perché proprio da lì partono le più grandi sfide che dovremo affrontare per preservare l’integrità dei nostri sistemi e la nostra libertà a qualunque livello.
Ma di questo e di altri temi avremo modo di parlarne nelle prossime puntate di questo lungo viaggio nell’oscuro modo dell’informatica e del networking.
Tra le tematiche che intendo affrontare con cadenza bisettimanale:
- I principali rischi incombenti
- Storie di hacking
- Pillole di informatica libera
- … e molto altro